I messaggi del veggente ebreo Nir ben Artiz, non solo sono biblici e direttamente connessi al Messia Gesù di Nazareth, ma sono direttamente collegati alla profezia di Isaia.
Nel passaggio del capitolo 14, 1-2 Isaia parla del rapporto tra gli ebrei e gli uomini di tutte le Nazioni del mondo, l'umanità intera, del link tra cio' che succede in Terra Santa di Israele, tra il popolo ebraico che vive in Terra Santa e noi che viviamo "tra le Nazioni", e abbiamo creduto nel Messia Gesu'. E' molto importante per un Cristiano capire il concetto di Isaia 14: siamo e saremo incorporati o meglio "integrati" al popolo di Israele e agli ebrei, nella terra Santa come uno straniero viene integrato nel paese che lo accoglie,che a motivo della lealtà alle leggi, lo ritiene cittadino.
Questo concetto lo conferma anche il Vangelo in 2 passi molto importanti: questo ce lo insegna la lettera agli Efesini 2, 11 che ci parla non solo della nostro nuovo passaporto ebraico come cittadini dello Stato di Israele, ma ci spiega che ormai nel Messia Gesù, siamo una cosa solo con gli ebrei, e quel "muro" che ci separava da loro, quando non conoscevamo Gesù il Messia, ormai non esiste piu' e quindi siamo anche noi cittadini con passaporto ebraico. Siamo diventati co-cittadini, come gli stranieri che acquisiscono la cittadinanza del paese che li ospita.
Eravamo stranieri per gli ebrei e degli ebrei, adesso siamo ebrei anche noi, a motivo di Gesù di Nazareth, il Messia atteso e creduto da entrambi. Stessa fede, stessa attesa! Dobbiamo quindi riconciliarci con il popolo ebraico e con lo Stato di Israele, perchè nessuno può vivere in armonia in un paese che non ama e non rispetta! Siamo quindi co-cittadini, perciò fratelli e amici tra noi, con gli ebrei, e con Dio per mezzo del Messia Gesù. Questo ciò che ci lega allo stesso passaporto Israeliano!
Riconciliazione dei Giudei e dei pagani fra di loro e con Dio
Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti (il Messia) è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia.Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, (ebrei e cristiani) al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti,(ebrei) e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù.(un ebreo di Nazareth). In Lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere Tempio santo nel Signore; in Lui anche voi insieme con gli altri (ebrei e cristiani), venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
Quando un cristiano, cioe' qualsiasi credente in Cristo come Inviato e Figlio di Dio, Parola di Dio e Messia, incontra o sente parlare degli ebrei, vive e parla con i suoi fratelli, sia che questi ebrei siano in Terra di Israele, che nel nostro territorio a Roma, Firenze o Milano. Così allo stesso modo quando un Cristiano va in Terra Santa, si sente a casa tra gli ebrei, suoi fratelli nel Messia!
Questo passo biblico è oggi tra i più incompresi e sconosciuti per un cristiano e quindi è necessario capire bene non solo il Vangelo, ma anche cio' che già diceva Isaia, e cioè che noi eravamo stranieri, cioè non ebrei mentre quando gli ebrei ritorneranno in Israele dal loro esilio tra le Nazioni, noi ci uniremo a loro e saremo parte di loro,con loro della stessa Nazione ebraica. Isaia 14,1-2:
Il ritorno dall'esilio
Il Signore infatti avrà pietà di Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nel loro paese.(gli ebrei). A loro si uniranno gli stranieri,(cristiani) che saranno incorporati nella casa di Giacobbe. I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese e se ne impossesserà la casa di Israele nel paese del Signore(Israele) come schiavi e schiave; così faranno prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i loro avversari.
In questa chiave come buoni Cristiani, leggiamo e comprendiamo i messaggi del veggente ebreo Nir Ben Artiz, come messaggi indirizzati anche a noi cristiani, e non solo agli ebrei nativi o in esilio in America, Italia, Francia, Canada etc...
Nella "Casa di Giacobbe" cosi' come uno straniero che si integra in Italia, possono essere incorporati e integrati solo coloro che credono nel Messia, perchè Lui è il motivo dell'integrazione, la Sua Legge, la Sua Rivelazione, la sua Salvezza accolta, nell'Unico Dio e Padre di Gesù.
Da ben 70 anni gli ebrei sono ritornati dall'esilio verso la Terra promessa, e per questo motivo oggi andiamo pellegrini in Terra Santa, ma non più come stranieri in visita, ma come co-cittadini a tutti gli effetti, non come un cittadino nato nel territorio, ma integrato naturalmente alla Nazione, e quindi come se avessimo lo stesso passaporto. Eravamo stranieri, ma ne Messia Gesù non lo siamo più, siamo una cosa sola come gli ebrei, e ebrei come Gesù noi stessi.
Per quanto infatti i messaggi di Nir Ben Artiz sono rivolti agli ebrei, prima di tutto, Dio parla di tutte le Nazioni e a tutte le Nazioni, Capi di Stato e individui. Siamo ormai una cosa sola con gli ebrei, siamo uniti e legati dallo stesso destino, e per quanto per ognuno c'è un messaggio specifico, i suoi messaggi sono per tutti, perchè possiamo comprendere che il sacrificio di Cristo, ci ha uniti rendendoci inseparabili gli uni dagli altri e i nostri destini imprescindibili.
Come Dio vuole parlare agli ebrei, vuole parlare a noi, secondo cio' che già Isaia aveva annunciato, S. Paolo aveva confermato nella lettera agli Efesini, e come Gesù vuole adesso che ha pagato il prezzo del nostro passaporto ebraico, per poter entrare in Israele e fare parte della famiglia di Gesù, Davide, Isaia, Geremia e tutti i Patriarchi.
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